Sgosh autunnale

Sgosh autunnale

venerdì 29 aprile 2011

ANNIVERSARIO IN CORSA

Mentre William e Kate festeggiano le nozze del secolo, io attendo il CdM per festeggiare il nostro quarto anniversario.
Questa settimana niente giorno libero e mi toccano ben nove pomeriggi di fila, con la conseguenza che il CdM va via al mattino che io ancora dormo e ci si rivede la sera alle 23,30, quando ormai abbiamo i palloncini al naso per l'imminente russare.

Tempo stimato per "festeggiare": un'ora.
Menu: 2 pizze prese al volo a due passi da casa.
Abbigliamento: io devo essere già vestita e pronta per il lavoro per poter scappare in albergo non appena terminato l'ultimo boccone, lui probabilmente indosserà ancora il giubbino per essere pronto a rifarsi 20 km per tornare al lavoro.
Clima: ha appena cominciato a piovere dopo una mattinata di sole splendente e fa pure un discreto freddo.

Ah, l'amour!

mercoledì 27 aprile 2011

GUESTBOOK

Il "libro degli ospiti" è appoggiato su un tavolino della hall, accanto ad un vaso di fiori e ad alcuni listini, non molto lontano dalla mia postazione.

Erano circa le 22 quando, finalmente, sono riuscita ad avvicinarmi con fare guardingo e ad aprirne le pagine. Sapevo che era stato scritto qualcosa, ma dubito che qualcuno l'avesse ancora letto.

Con finta nonchalance apro, sperando di non leggere "la nuova segretaria è veramente un'incompetente e ha pure l'herpes" e trovo il seguente commento non privo di pathos:

"I letti sono scomodi e la luce è troppo luce, per questo non sono riuscito a dormire e non mi viene la cacca."

Oh, che poesia! Quanta ispirazione! La scomodità di un giaciglio su cui non poter riposare, il dramma di un uomo il cui intestino si ribella al patimento subìto. E questa luce troppo luminosa che distrugge i normali ritmi dell'essere umano. Sono commossa.

martedì 26 aprile 2011

NATALE CON I TUOI, PASQUA CON I BUOI

La costa romagnola, nonostante il tempo inclemente, è stata invasa da mandrie di turisti che si riversano sulle strade dimentichi delle lezioni di guida e di qualsiasi norma della buona educazione.

In 24 ore (16 delle quali passate al lavoro) mi sono ritrovata l'albergo pieno di gente, gente che parte e arriva da tutte le parti, il gestionale che si ribella ad ogni mia operazione e la nuova stampante che fa i capricci. Inoltre ammetto di avere serie difficoltà con la parte che riguarda incassi, fatture, ricevute fiscali, conti anticipati e conti suddivisi. La gente arriva e ha mille promozioni diverse di cui usufruire, così faccio domande su domande per cercare di capire come muovermi e vengo accolta con lo stesso sguardo con cui si guarderebbe un cane che ha appena urinato sulle tue scarpe nuove. Ad ogni domanda legittima su prezzi, convenzioni, modalità di fatturazione, etc, la mia capa mi rivolge sguardi scandalizzati che non ammettono la mia ignoranza. In compenso ha voluto:
- che le spiegassi nei dettagli come avrei fatto nel caso avessi dovuto aggiungere un paio di porzioni ai totali del cuoco, chiedendomi esattamente il punto in cui avrei posato la penna per scrivere "+ 2" in corrispondenza del piatto richiesto;
- che le mostrassi come apro i raccoglitori, per verificare che io segua esattamente la prassi richiesta affinché non si rompano. Quindi apri il raccoglitore, sgancia la levetta per aprire gli anelli, sposta un foglio per volta e fai estrema attenzione a non rompere le preziosissime buste di plastica, chiaro?
- che le tenessi sotto costante controllo la matita verde, l'unica di cui dispongo nella mia micro-postazione e la cui eventuale perdita potrebbe gettare nella rovina l'intero albergo;
- che le facessi vedere un paio di volte come strappo la carta del POS, in quanto malauguramente un paio di volte mi si è incastrata durante la stampa e lei non ha sopportato il mio consumo scellerato della carta utilizzata per la ristampa della ricevuta.
Temo fortemente che nessuno vorrà mai spiegarmi in che modo vanno distribuiti i biglietti per i parchi di divertimento o come gestire una prenotazione attraverso i portali, ma sento che presto sarò seguita in bagno per controllare in che modo strappo la carta igienica e se ne faccio un uso abbastanza parsimonioso.

mercoledì 20 aprile 2011

HERPESDAUER

Ci era mancato assai l'anno scorso, primo anno dopo innumerevoli in cui la mia vita scorreva regolare e senza troppi sconvolgimenti orari e Ginetto aveva saltato il turno. Niente Ginetto per tutto il 2010, il clima non lo aggradava e io mi ero quasi preoccupata. Che fosse la fine di un'epoca?

Sono bastati 4 giorni di alternanza di turni 7-15 o 15-23 a sballare completamente il mio orologio biologico e a rendere favorevole un nuovo insediamento. 

Si sa, le ore che seguono le 21 non mi sono congeniali all'attività cerebrale, e trovarsi alle 23 sommersa di bolle e fatture e calcoli di far tornare prima che il sonno vinca la battaglia, non è una cosa sana per il mio fragile organismo. Aggiungiamoci pure la temperatura polare in cui sono costretta a lavorare, che la sera si aggrava in un turbinio di spifferi da far battere i denti e che i miei poveri piedi, martoriati nelle decolletè a cui  non sono abituati, malsopportano gridando vendetta e avremo il perché ieri mattina, mio primo giorno libero, mi sono svegliata con il Ginetto più robusto e vigoroso della mia storia.

Il mio primo stipendio sarà interamente devoluto all'acquisto di una quantità industriali di Herpes Patch Compeed, dal momento che costano un occhio della testa e che non me ne bastano tre insieme per coprire lo scempio sul mio volto. Senza contare che soffro enormemente il momento acuto di massima purulenza.

Il primo che oggi mi dice qualcosa in proposito riceverà in omaggio la maledizione dell'herpes imperituro, e non solo labialis.

martedì 19 aprile 2011

TOGLIETEMI TUTTO, MA NON LA COLAZIONE

Ho qualche difficoltà con i pasti da consumare in albergo. Li evitavo dalla lontana stagione del 2000, anno in cui il cuoco mi propinò tutta una serie di piatti preparati con alimenti scaduti e mi condannò alla gastroenterite per un'estate (unico anno della mia vita in cui il mio peso scese drasticamente, certo, ma anche il livello di tolleranza del mio stomaco).

Quest'anno non posso esimermi, otto ore di lavoro in orario continuato non mi permettono di sopravvivere senza assumere qualche sostanza nutritiva, pena la sospensione di ogni sinapsi e conseguente disastro lavorativo. Dunque quando il cuoco comunica che "il pranzo è servito" mi reco mestamente in sala e cerco di scegliere le cose che potrebbero essere meno pericolose (ad eccezione di ieri che ho ceduto sulla frittata alle zucchine, grazie al cielo sono ancora viva).

Le mie abitudini alimentari sembrano non essere condivise dal resto del mondo.

Quando mi chiedono di fare colazione verso le nove rispondo sempre, nello stupore generale, che io la colazione l'ho già consumata a casa e anche abbondantemente. Non mi capacito di come possano pretendere che io resista fino alle 9 (o fino a quando qualcuno si ricorda che sono lì), se sono arrivata al lavoro alle 7. Io quando mi sveglio la mattina ho una fame che mangerei un bue. No, a dire la verità, mangio proprio il corrispondente di un bue. Qualche settimana fa ero dalla Libby e con vergogna ha ammesso che lei e Dr J consumano un vasetto di marmellata in un paio di settimane. Vedendo che non comprendevo il problema mi ha confessato che loro assumono ben 3 fette biscottate a colazione, cosa che loro considerano eccessiva. Ebbene, io con tre fette biscottate posso campare sì e no mezz'ora, poi comincio già a sentire la debolezza che mi pervade e un senso di morte imminente. Anche se sono le sei del mattino io mi alzo, mi siedo a tavola e comincio a ingurgitare senza ritegno tutto quello che trovo: fette biscottate, pan brioschè, torta, colomba o panettone, biscotti, dolciumi vari ed eventuali, e non sempre uno alla volta.

In compenso, rispetto ai tempi che furono, le quantità che riesco ad assumere a pranzo sono drasticamente diminuite, anche se non riesco a rinunciare alla pasta e credo che con una semplice insalata alle tre del pomeriggio sarei di nuovo in preda al senso di morte imminente (per ora preferisco non provare).

In compenso la cena per me non ha grande valore. Per anni ho trascorso l'estate saltandola del tutto, o nutrendomi di insalatine o frutta, quindi quando arrivo in sala e noto che è già terminato tutto (sono sempre l'ultima ad andare a mangiare), non mi faccio grandi problemi e mangiucchio ciò che è rimasto senza troppa autocommiserazione. Salvo poi svegliarmi al mattino e avere una fame da lupi.

Per la cronaca, dopo la fettina di tacchino alla griglia scondita e fredda di ieri sera, stamattina mi sono mangiata un quintale di colomba. Sbav.

lunedì 18 aprile 2011

PRIMA SETTIMANA

PRO
Sono di nuovo una donna occupata che può lamentarsi della vita che conduce senza sentirsi inferiore alle amiche che lavorano.
CONTRO
Considerato che già vogliono togliermi l'unico giorno libero settimanale concordato, direi che sono anche troppo occupata.

PRO
Il fascino della reception colpisce ancora ed è tutta una profusione di "Ma che bella segretaria!". Pare scientificamente provato che una qualsiasi donna dietro ad un bureau diventi bellissima agli occhi di un cliente, ma fa comunque piacere cominciare una conversazione con queste premesse.
CONTRO
Staccare alle 23 per riattaccare alle 7 non mi lascia nemmeno il tempo per mettere il pigiama, dunque il mio orologio biologico, delicatissimo e bisognoso di estrema regolarità, si sta già sballando e le mie occhiaie deturpano sempre più il suddetto fascino.

PRO
Finalmente svolgo un lavoro che adoro e finalmente ho trovato un luogo dove potrò imparare tutto quello che mi era stato precluso nei 10 anni precedenti.
CONTRO
Le responsabilità sono talmente tante che in otto ore quotidiane (orario continuato) non ho un secondo per tirare il fiato e lasciare l'ansia da parte.

PRO
La mia capa conosce la lingua italiana.
CONTRO
Peccato che sia anche "lievemente" squilibrata. Se un secondo prima ti sta sorridendo e amabilmente accarezzanto il crapino rassicurandoti che ti seguirà per il tempo necessario per sentirti sicura, il secondo successivo le scende il canino e con un'acidità spaventosa ti intima di svolgere lo stesso lavoro in autonomia, perchè lei non ce la fa più.

PRO
I clienti tedeschi conversano amabilmente con me e fingono persino di capire quello che dico.
CONTRO
Gli italiani non capiscono davvero quello che dico.

PRO
Intrattenere i clienti, sorridere, fingere di essere padrona della situazione e il punto di riferimento, muoversi tra i piani e in sala per controllare che sia tutto regolare, avere costantemente a che fare con la gente e le sue particolarità.
CONTRO
Non riuscire a scollarsi clienti molesti che vogliono fare una questione per qualsiasi cosa, gente che urla e si agita, gente che capisce che non sei affatto padrona della situazione e che sei ancora l'ultima ruota del carro, avere il fiatone ogni volta che fai le scale e avere costantemente a che fare con gente psicopatica che sfoga su di te le sue frustrazioni.

Pregate tutti affinché io riesca a prendere il ritmo, perché sono già un cadavere.

giovedì 14 aprile 2011

ROTTURA ANTICIPATA

Non ho ancora iniziato e mi sono già stracciata la budella.

Ottima idea il corso (anche se inutile), ma in fondo è giusto che io abbia almeno un'idea di ciò che andrò ad usare.

Mi sta bene anche passare la domenica pomeriggio in albergo per un'ulteriore infarinatura.

Comincia a scocciarmi un po' se devo farmi un pomeriggio di lavoro,gratuito, solo perché devo conoscere la mia collega e farmi spiegare altre due cosette (il fatto che poi lei mi abbia lasciato girare per 5 piani di albergo per fare il suo lavoro è un dettaglio irrilevante).

Sabato avrei dovuto cominciare, a mezzogiorno di oggi mi chiama la capa BauBauMicioMicio e mi dice"sarebbe meglio che tu venissi oggi pomeriggio a sbrigartela con qualche arrivo e con altre cosucce, perché sai, domani mattina attacchi alle sette e non vorrei che tu avessi paura a restare sola.".

Deve avere proprio la faccia da fessa se riescono persino a stupirsi del fatto che io abbia già un impegno con il tecnico della caldaia e non corra immediatamente da loro a lavorare altre ore gratis. Lasciarmi qualche giorno in affiancamento, come fanno tutti, probabilmente a loro sarebbe costato troppo.

Stasera devo trovare il modo di filarmela e farmi sfruttare il meno possibile, visto quello che mi aspetta domani. E poi sinceramente penso, se non hanno paura loro a lasciarmi in mano un albergo intero senza avermi fatto fare nemmeno una giornata di prova, che paura devo avere io? Faccia da cucciolo innocente mode: on.

lunedì 11 aprile 2011

LA CHIAMATA AL FRONTE

Ok, ci siamo. Dopo quasi quattro mesi di disoccupazione, è giunto il momento di ricominciare. Diciamo pure che con i ritmi che mi aspettano per i prossimi sei mesi avrò scontato pienamente la mia pena, ma di buono c'è che probabilmente il blog riprenderà vita grazie all'assurdità che contraddistingue la vita in un albergo (questo perché fuori da esso non avrò granché vita, ma dettagli).

Ho avuto modo di conoscere la mia capa durante una giornata che abbiamo dedicato ad un corso sul gestionale dell'albergo. Avendo lei interesse soltanto per gli aggiornamenti del programma, mi ha fatto saltare completamente la parte riguardante le basi, quindi sono uscita di lì senza sapere nemmeno come si accede al programma. In compenso ho scoperto informazioni interessanti riguardanti le sue funzioni intestinali, argomento che abbiamo sviscerato entrambe con passione durante la pausa pranzo.

C'è da dire che se non la smette di accarezzarmi la testa come se fossi un labrador, potrebbe sorgere qualche problema tra di noi. Quando ci siamo salutate dopo il corso mi ha pure stampato un bacione grande grande, mentre io tentavo di defilarmi in anonimato e discrezione.

Ieri mi ha chiamata a rapporto per una rapida carrellata sulle funzioni del programma che tanto temo. Un intenso pomeriggio di nozioni che la mia mente ha cancellato nell'istante in cui, salutandomi, mi ha rivolto la frase "Poi ti spiegherò anche la questione ascensore, perché abbiamo un piccolo problema... si ferma ogni due per tre con le persone all'interno, ma l'anno scorso abbiamo trovato una procedura che una volta ha funzionato!".

Come se non avessi avuto abbastanza problemi con gli ascensori quest'anno, dannazione.

giovedì 7 aprile 2011

ONIRICAMENTE AUS

Stanotte ho avuto un incubo.

Mi guardavo allo specchio e tra i capelli mi spuntavano un sacco di foglioline di basilico. Cercavo di nasconderle spostando qua e là i capelli, ma lo stesso erano visibili ciuffi verdi tra le ciocche. A quel punto prendevo i ciuffi verdi tra le dita e cominciavo a sradicarle con rabbia mista a disperazione. Una di queste piantine aveva una radice lunghissima e mi domandavo in preda al panico "non mi starò strappando anche pezzi di cervello?".

Mi sono svegliata di colpo terrorizzata.

Qualcosa mi dice che il giardinaggio non stia giovando alla mia salute mentale.

martedì 5 aprile 2011

BOLDO, AMORE E FANTASIA

Poteva essere una tragedia, visto il connubio di sfighe, ma l'incontro si è consumato senza drammi eccessivi, ad esclusione di una testata colossale avvenuta nel tentativo di scattare una foto in corsa.

Il CdM ed io siamo giunti, con il solo ausilio del nostro senso dell'orientamento (non è vero, ma se qualcuno ci crede mi fa felice) presso la dimora della celeberrima Libby e dell'ormai idolo delle blogger Dr J. Siamo stati accolti in un clima amorevole e sbaciucchioso (baci bavosi Vs Ausdauer: 1-0) e ci siamo accomodati senza tanti preamboli inutili. Sbavando all'idea del pranzo promesso a base di carne argentina, ci siamo accomodati in attesa del momento fatidico. Convinti i due uomini a smammare dal salotto in cerca di pane (ricerca che ha richiesto un'ora buona, come avevamo preventivato), il demone dello spettegolamento selvaggio si è impossessato di noi e il materiale accumulato per mesi è stato sviscerato senza esitazione condito da tutta una serie di lamenti tipo "in questa stagione il mal di pancia mi opprime" e "oh non dirlo a me, in aggiunta poi a questo acciacco nuovo", degni del Festival Geriatrico più vivace.

Dopo il lauto pasto a base di ciccia varia (di cui ho potuto godere soltanto in parte a causa del mio precario stato di salute e ancora me ne dispero), verdure e tiramisù leggendario della Libby (acquoso o no, ce lo siamo scrofanati alla grande), abbiamo saggiamente deciso di rotolare un po' in giro per quella regione a noi sconosciuta, godendo di un po' di sano movimento e di flora e fauna locale.

Di ritorno a casa Libby-Dr J l'anziano che c'è in noi ha preso il sopravvento e abbiamo cenato tutti insieme con una bella tisana argentina al boldo, le cui proprietà miracolose sono state decantate a lungo da Dr J, mentre io lamentavo ancora una serie di disturbi per i quali prevedevo il mio decesso imminente.

Un saluto affettuoso e commosso con la promessa di rivederci relativamente presto e poi di nuovo verso l'Emilia Romagna, sorridenti e soddisfatti.

Una volta giunti a destinazione, mentre le visioni di un letto avvolgente ormai annebbiavano le nostre menti, mi sono accorta dell'avvenuto miracolo. Partita al mattino in condizioni gastro-intestinali avvilenti, dopo la tisana al boldo ero di nuovo una donna in grado di camminare senza avvertire ogni singolo lamento del proprio colon. Sarà stato il boldo oppure la compagnia azzeccata?

Qui andranno fatti altri esperimenti scientifici per approfondire la questione.