Sgosh autunnale

Sgosh autunnale

lunedì 14 febbraio 2011

30 ANNI E NON SENTIRLI (CAUSA SORDITA' IMMINENTE)

Quando il Bruderino, il mio tenero piccolo fratellino a cui molti anni orsono ho cambiato atomici pannolini, mi ha comunicato che sabato ci sarebbe stato il suo primo live nel gruppo, non ho esitato e ho deciso che ci sarei stata.
C'è da dire che da diversi anni sono fuori dal mondo e che la mia voglia di riconciliarmi con la società scema ogni giorno che passa, dunque, avvolta come sono nel mio mondo fatato, mi sono posta zero problemi. Guido fino al locale, pago l'ingresso, mi siedo, guardo l'esibizione e me ne vado.
Avevo dimenticato un piccolissimo dettaglio: tra me e mio fratello ci sono undici non trascurabili anni.
E così il CdM ed io ci siamo ritrovati ad un live metalcore, alzando in maniera imbarazzante la media del locale di un decennio e osservando con curiosità antropologica la maggior parte della fauna giovanile. Era tutto un susseguirsi di: "Ehi ma hai visto quello con quel cespuglio di capelli e un principio di peluria sul labbro?" "Scherzi? Se fosse mio figlio lo avrei già diseredato" oppure "Quella ragazzina promette bene" "Finiscila, potresti essere suo padre", commenti che non ci hanno certo aiutati a sentirci meno anziani. Come mi sia venuto in mente di entrare ad un concerto metal in cappotto lungo elegante e stivali non so proprio spiegarlo, ma per la prima volta nella mia vita credo di essere stata la persona più elegante di un locale. Ci siamo comportati bene: nonostante fossimo a pochi passi dal Bruderino abbiamo evitato di sbracciarci e mandare baci affettuosi in sua direzione, e ho tenuto in costante aggiornamento la Mutti che mi tempestava di sms con scritto "Hanno iniziato?" "E ora?" "Li hanno applauditi?". Sono persino riuscita ad allontare l'energumeno imberbe che cercava di spodestarmi dalla mia postazione privilegiata, studiata appositamente per filmare l'evento dall'angolazione migliore, nonostante il CdM preoccupato si raccomandasse di non fare arrabbiare nessuno di più giovane e forte di noi (non c'è davvero più rispetto per gli anziani).
Dieci (tredici?) anni fa avrei sguazzato felice in un posto simile, ma dopo un'ora di growl eravamo già rincoglioniti e appena finita l'esibizione ci è parso il caso di dileguarci per tornare a luoghi noi più consoni, ovvero un mordibo letto immerso in un silenzio ovattato. Inutile, soltanto un'ora di metal pesante ci ha guastato le orecchie. Non siamo più quelli di una volta (ma lo siamo mai stati?).

lunedì 7 febbraio 2011

Non sono morta

Oggi è esattamente un mese che sono rimasta senza lavoro. Di cose, in effetti, ne sono successe.

Tanto per cominciare, i famosi soldi, promessi con atteggiamento serio e ragionevole alla comunicazione del licenziamento, non sono mai arrivati. Non che non ce lo aspettassimo, ma il senso di orrore è maggiore ad ogni giorno che passa senza che il nostro conto corrente si rianimi. Il sindacato a cui ci siamo rivolti per avere assistenza è lo stesso che segue altri tre ex dipendenti e ci ha già avvertiti che difficilmente con gente simile otterremo granché a breve, e nemmeno le vie legali ci garantiscono di spaventarli abbastanza. In sostanza, si sono liberati di noi e stanno sostenendo la ditta con i nostri stipendi arretrati, in quanto non lavorando più per loro non si sentono neanche lontanamente in dovere di retribuirci il lavoro svolto per MESI. Non ci hanno mai più richiamati e a mio fratello hanno persino assicurato di avermi pagata. C'est la vie? Mah.

Il CdM si barcamena tra piccoli lavoretti part-time in attesa di qualcosa di un po' più sostanzioso, mentre io, che ho già accordato la mia presenza in un ennesimo albergo a partire da aprile (è inutile, il mio destino è quello e non posso più oppormi), mi sto adattando alla mia nuova condizione di casalinga. Diciamo che, se escludiamo il senso di inutilità opprimente e la certezza che ripartire ad aprile a ritmi di 50 ore settimanali sarà traumatico, tre mesi di stop forzato hanno qualche vantaggio.

Intanto, ho riscoperto cosa vuol dire leggere più di 20 pagine la settimana e ho fatto risorgere la mia tessera della biblioteca, che agonizzava da luglio (mese in cui ho cessato definitivamente i prestiti). La mattina, visto che il CdM si alza presto, posso indugiare tra le coperte con il mio libro, lusso a cui credevo di avere definitivamente detto addio con l'inizio della convivenza e del lavoro condiviso.

La mattina la colazione è lenta, posso aprire le finestre di casa e dedicarmi alle quotidiane faccende senza trovarmi faccia a faccia nel weekend con palle di polvere grandi come me e stanze inagibili.

Avendo smesso di pranzare dalla Mutti cinque giorni su sette ho preso pieno possesso della cucina e sto imparando effettivamente a presentare cibo commestibile. In più ho ripreso ad andare a lezioni di cucina dalla mia storica amica casalinga, cuoca provetta e insegnante impagabile.

Dopo anni di astiosa lontananza, mi sono riappacificata con il televisore e finalmente ho ritrovato il gusto di fare zapping. Soltanto una casalinga può quasi rischiare di rompersi una gamba per raggiungere il telecomando e accendere in tempo per vedere la sigla di "Settimo Cielo". La sera poi abbiamo scoperto le repliche di "Licia dolce Licia" e da allora comunichiamo prevalmentemente rifacendo le canzoni dei Bee Hive, per la gioia di tutti i vicini.

E così, ecco la mia vita fino ad aprile. Poi probabilmente per i mesi successivi parlare di vita sarà ottimistico, ma dettagli. Altro giro, altra sfida (o sfiga??).

mercoledì 2 febbraio 2011

SULLE NOTE DI HEIDI

E mentre mi aggiro per casa in attesa che qualcuno mi salvi canto...


Aus-dauer
Il tuo nido è congelaaato
Aus-dauer
le tue dita ora faranno crack
Accipicchia
Qui c'è un orso polaaare
Aus-dauer
Tenero come te

Aus-dauer
Tenera, piccola, con un freddo cosììììì

Gli amici di montagna mumu cipcip bebe
ti dicono “siam qui” e ti spiegano il perché
saresti un ghiacciolino che nell'acqua scioglierà
un rotolino morbido che di freddo morirààààà

Aus-dauer
la caldaia si è rotta
Aus-dauer
i pinguini ti fanno ciao
Eri calda nel letto di nuvola
Aus-dauer
la sfiga appartiene a teeeeeee