Sgosh autunnale

Sgosh autunnale

venerdì 15 febbraio 2013

Ausdauer vs Tecnologia

Io la tecnologia la amo.

Amo il mio pc, amo Internet, amo i videogiochi, amo il mio Smartphone, amo le fotocamere, amo un po' meno la TV (ma Sky mi ha cambiato la vita) e guai a togliermi tutte queste cose. Almeno ne sono consapevole e non predico a vanvera che sono tutti strumenti del demonio. 
Quello che non amo affatto è spenderci dei soldi.

Ho un pc comprato dal Suocero, senza che lui lo sappia naturalmente. Se doveste incontrarlo, il pc l'hanno comprato dei miei amici. 
Ho lo Smartphone più sfigato della terra, quello che costava meno in assoluto e che vale ancora meno. 
Connessione, Sky, installazioni e formattazioni varie sono cose che ritengo non mi competano. Per mia fortuna esiste il CdM.

E comunque sono un disastro, diciamocelo pure.

Prima si è fusa la batteria del pc. Poi tre alimentatori. Un ferro da stiro morto di infarto improvvisamente durante una sessione lunga di stiraggio selvaggio. Il microonde che mi abbandona senza un minimo di preavviso. E di nuovo la batteria del pc che mi lascia. Mi sembrava tutto normale.

Due mesi fa però è iniziata la rivolta generale.
Hard disk del pc bruciato, con conseguente perdita di TUTTI i dati e dei miei salvataggi di 3 anni e mezzo di The Sims.
Fotocamera perduta nella quarta dimensione il giorno di Natale. Tutti l'hanno vista, nessuno è più in grado di ritrovarla.
A quel punto anche la SD della fotocamera rimasta decide di danneggiarsi irrimediabilmente. E intanto che ci siamo, anche quella del telefono. Perdo centinaia di foto.
Mi faccio prestare la fotocamera dal CdM e mentre carico delle foto sul Pc risorto con un nuovo hard disk, la Melissa si lancia sul tavolo facendo precipitare la fotocamera, che muore sul colpo.
A quel punto penso di essere arrivata al culmine della disfatta, e mi distraggo tanto quanto basta a far cadere il mio Smartphone da 50 cm. Sopravvissuto da un volo dal  balcone, questa volta si è frantumato lo schermo. 

Sto valutando cosa fare. Dal momento che non sono abbastanza in forze economicamente, a questo punto mi conviene darmi alla vita Amish. Una bella cuffietta che incornicia il mio viso rotondo mi donerebbe.

martedì 12 febbraio 2013

Politically incorrect

Normalmente sono per il rispetto delle idee altrui, la tolleranza, il non inveire contro ragionamenti che non mi appartengono.

Poi un giorno suona il telefono e quando rispondo scopro che è una nuova futura collega che mi propone di organizzarci per andare ad un corso per il lavoro insieme. Con riluttanza accetto e le propongo le varie opzioni: passo a prenderti io, vieni tu qui, andiamo con la mia macchina, andiamo con la tua, andiamo a nuoto, inventiamo il teletrasporto.... quindi?? Dopo tanto tentennare mi dice chiaramente che non ha l'auto, ergo la devo andare a prendere e scarrozzare allegramente andata e ritorno. Ma non importa, avrei preso comunque la mia auto, onde evitare di restare prigioniera su mezzi altrui con persone che non conosco e che, mi sia perdonata l'asocialità estrema, al momento vorrei evitare di conoscere. Anche perché ho già trascorso 8 ore in compagnia della mia giovanissima nuova direttrice, e dire che dopo due ore avrei voluto metterle le mani al collo e stringerestringerestringere è un eufemismo pallido e insignificante. Sono una brutta, brutta persona.
Comunque sia, la passo a prendere di buon'ora, non dopo che ella mi ha fatto notare che partire con un'ora di anticipo le pareva eccessivo. Mi dice: "non preoccuparti, ho io il navigatore" e partiamo alla volta dell'ignoto. Avendo io preventivamente consultato il Santissimo Google Maps, procedo per 30 km e poi mi oriento all'incirca dichiarando che, se il mio istinto non mente, dovremmo esserci quasi. Lei mi esorta a proseguire, il navigatore non mente. Proseguo 10 km finché, elargendo larghi e soffici sorrisi, mi permetto di chiederle di controllare la destinazione, non fosse mai che la direzione presa ci portasse direttamente a strapiombo sullo Ionio... "Oh scusa, anziché puntarlo verso CittàDelCorso l'ho puntato verso 60kmAncoraVersoLeMontagne!". Sorrido pazientemente, con il canino che scende pericolosamente verso il basso.

Si può cercare di fare conversazione? Altrimenti metto su la scritta Taxi e all'arrivo magari mi paghi il dovuto. 
"Dunque, è la prima volta che fai questo lavoro vero? Che facevi nella vita?"
"Lavoravo da 10 anni nella stessa agenzia, sai, un posto a tempo indeterminato, dove mi trovavo pure bene... ma sai com'è, ho voglia di cambiare..."

Aneurisma.
Qualcosa che scoppia nel mio cervello.
E poi un flash.


Ci sono io che sono attaccata modello cozza alla scrivania della ditta maledetta di ascensori. Ho un contratto a tempo indeterminato, ma non vengo pagata da mesi e in più il mio capo scrive lettere in un italiano imbarazzanti firmandosi con il mio nome. Eppure non voglio schiodarmi, perché so benissimo che là fuori il mondo è ancora più brutto, che dovrò di nuovo vivere facendo la stagionale, che ritornerò ad essere Cenerentola e che nessun topolino verrà mai a salvarmi facendomi un bel vestito per il ballo. Starò qui gratis tutta la vita, vi prego, non licenziatemi, non voglio tornare a quella vita orrenda, lasciatemi morire su questa scrivania, berrò l'acqua della mia bottiglia dove il mio capo spegne quotidianamente le sue sigarette e disimparerò l'italiano, non voglio fare la stagionale, non vogliooooooooooo

Un respiro. Due respiri. Tre respiri.

Scendi dalla macchina. Ti mollo qui, in mezzo alla strada, in un posto che non so nemmeno dove sia. 
Quattro respiri. Cinque respiri. Sei respiri.
"Wow, sei coraggiosa, complimenti! Vedrai che questo lavoro ti piacerà!".

Pio Pulcino! Abbattetemi. 

mercoledì 6 febbraio 2013

Gossip


No, io non faccio gossip. Lo fanno gli altri su di me.

Ho un problema di base ultimamente. Non so usare facebook. In questi mesi avrei potuto usarlo per:

- far seguire a tutti i lavori della mia nuova casa, con tanto di rassegna fotografica
- condividere con tutti la scelta dei miei mobili
- postare ogni giorno uno stato pietoso sul terribile eco che lancia il mio conto corrente
- rendere partecipe l'umanità della disoccupazione che mi attanaglia e di tutti i colloqui sostenuti
- ammettere al mondo che non ho assolutamente voglia di tornare al lavoro e che la mia carriera lavorativa è un fallimento
- aggiornare il mio stato ogni due ore nel momento cruciale del trasloco, con annesse bestemmie e foto di ogni singolo scatolone 
- usare la geolocalizzazione per documentare al popolo i miei spostamenti
- fotografarmi in tutti i luoghi, in tutti i modi e in tutti i laghi per testimoniare che esisto
- scrivere ogni lunedì e mercoledì uno stato in tedesco come divertentissimo sfoggio linguistico post-corso avanzato di lingua

e invece no. Ho avuto la brillante idea di rendere pubbliche soltanto le foto delle mie gatte (che io trovo bellissime, cuore di mamma) e ho condiviso qualche aggiornamento su amene attività quali la mia ultima passione ritrovata, i puzzle. Diciamo che come esperimento antropologico ha prodotto dei risultati.

Commenti quali "bella la vita eh?" uniti al vociare cittadino che bisbiglia sul fatto che io sia sempre su facebook hanno mostrato come le persone abbiano percepito la mia vita come puro e semplice cazzeggio quotidiano. Un certo numero di frecciatine palesano anche una profonda invidia nei confronti della mia vita da nullafacente.
Il gossip della Ridente Cittadina e oltre si concentra sul fatto che la mia vita sia solo e unicamente concentrata sulle mie gatte. Diverse persone ritengono che la mia vita sia squallida e priva di altri interessi, ad eccezione dei puzzle che testimoniano ulteriormente come io non abbia contatti con il mondo esterno. 
Qualcuno nutre dei forti dubbi sulla mia persona, in quanto non ho dimostrato al grande pubblico di avere contatti sociali, ammesso che ce ne siano.

Amo solo i miei gatti e ho dimenticato in un angolo polveroso il povero CdM? In questi  mesi non ho fatto altro che fare puzzle e fotografare felini? Sono una pericolosa serial killer? Sono stata lobotomizzata?

Per non lasciarvi dubbi, vi lascio solo un paio di foto delle mie gatte.