Sgosh autunnale

Sgosh autunnale

lunedì 8 ottobre 2012

Il pensiero positivo

Il lunedì dovrebbe essere il giorno di svolta, quello che apre le porte a inaspettate opportunità e sorprese, l'inizio di una nuova settimana e di rinnovate speranze.

Stamattina mi sono alzata presto. Ho aperto il frigo e c'era solo qualche sparuta goccia di latte in fondo al cartone. Ma non fa niente, è lunedì e sono aperta a nuove possibilità. Sento la speranza rinascere e addento la colazione.

Apro l'armadio e scelgo la mise più decente tra il poco che offre. Mi trucco, mi pettino, sfoltisco le sopracciglia e in un certo momento, con una certa luce e una certa miopia nell'occhio, riesco a trovarmi addirittura guardabile. Ho indossato le mutandine portafortuna, gli orecchini che mi ha regalato la mia adorata Libby, la giacca che mi sta meglio e che ho indossato per altri colloqui andati a buon fine. Respiro a fondo e rimango fiduciosa.

Arrivo davanti all'imponente struttura che mi ha fissato un colloquio. Non ho paura, ritengo di essere comunque abbastanza avvezza a questo tipo di colloquio ormai e non temo nemmeno di sfigurare troppo di fronte a cotanta sfarzosità, nella mia mise rimediata modello "Finanze terminate nel 99".

Entro e mi guardo attorno: è tutto bianco, immenso, luminoso. Vuoto.
Un ragazzotto spaurito  mi corre incontro chiedendomi se ho bisogno, gli dico che ho un colloquio e lui sparisce alla ricerca della proprietaria. Sono molto tranquilla, mi godo l'atmosfera rilassante.

Dal nulla compare una vecchia che con timore reverenziale mi chiede che cosa desidero. Le spiego che sono lì per un colloquio e l'amabile vecchietta si trasforma in yogurt scaduto.
"Cioè? Lei non è un arrivo?"
"No" le dico guardando l'ho vuoto "aspettate arrivi?".
La voce le si inasprisce ancora di più. "Chi le ha fissato un colloquio?" mi chiede con l'esasperazione nella voce. Le ripeto il cognome della persona che mi ha chiamato e mi risponde che suo marito è a fare la spesa. Ricordando che la voce non era quella di un vecchio, le ho suggerito che a chiamarmi fosse stato il figlio, al che lei con scherno mi risponde "ah sì? Beh, è a Mantova!".
Cerco di non scompormi e dico che quando il figliol prodigo tornerà in zona, sarei lieta di ricevere una sua telefonata. Chiedo alla signora se posso lasciarle il mio numero e lei, stizzita "ah, va beh, si deve arrangiare però, io ho le mani sporche di detersivo".
Dopo di che ferma il ragazzino spaurito e lo sgrida per averla disturbata per una persona che non è nemmeno una cliente.

La prossima volta che il lunedì mi sembra così carico di positività e belle cose in arrivo, spero che mi cada un'incudine in testa.
Questa settimana sarà l'ennesima agonia, ecco.

10 commenti:

  1. Hum..mai pensato di attirare certa gente??? Certo che... ce covo di schifo!!!

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  2. Non ho capito chi alla fine ti aveva chiamato per il colloquio...

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    1. L'ennesimo albergatore folle O_o ho paura

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    2. Ecco... adesso anch'io avrei una leggera paura...
      Ma cos'è? Li attiri?!
      [scherzo, eh?!]

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  3. Se ti dovessero richiamare per un altro colloquio, mi regolerei di conseguenza. Maleducati, la vecchia e anche chi non si è fatto trovare.

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    1. Mamma mia come si approfittano di chi ha bisogno di lavorare!

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  4. Oh beh certo, è sempre la solita storia che se qualcosa può andare male lo farà. Se questa è la presentazione del posto, stiamo freschi eh!!!

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    1. Ti avevo detto che il pensiero positivo non era per me :-/

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