Sgosh autunnale

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mercoledì 12 dicembre 2012

A NATALE PUOI

Puoi per esempio, essere con un piede in una casa e un piede in un'altra, e soprattutto non avere un euro per godere appieno dello spirito del Natale.

Ma andiamo con ordine. Gli ultimi tre Natale sono stati una serie di drammi e sfighe di proporzioni inimmaginabili, quindi quest'anno quando ho tirato fuori l'albero dalla scatola ho temuto il peggio.



Comunque sia, la mia giornata di oggi, sarà l'ultima che passerò tranquillamente in questa casa. E' la fine di un'epoca.
Ho ancora in mente quando siamo entrati qui dentro la prima volta e abbiamo sognato che diventasse la nostra casa. Qui è iniziato tutto: la convivenza, l'indipendenza, la lotta per la sopravvivenza, l'arrivo delle micette, l'invasione della muffa assassina che ricopre ormai ogni cm di parete.

Oggi finiscono i bagni della nuova casetta, domani avrò gas e acqua e lunedì arrivano i mobili. Ci siamo. Il trasloco è imminente. Ciao ciao appartamento! Ti ho voluto veramente bene, ma la muffa mi fa paura. Una mia amica qualche giorno fa mi ha raccontato di aver visto una puntata di CSI dove veniva trovato un cadavere talmente intossicato dalla muffa che solo a toccarlo trasudava invitante robaccia verde. Se non guardo CSI un motivo ci sarà: immaginate quali notti liete mi accompagnano.

La nuova casetta ha tutto il pavimento dissestato, proprio come noi che la abiteremo. La sento già mia.
La cosa buffa è che lì io ci sono cresciuta. Ho trascorso lì tutte le mie estati, in calzoncini corti e con la mia immancabile scuola di lumache. Ore e ore le ho trascorse sui gradini che ora hanno tolto, a parlare e giocare con mia zia e il Bruderone. Quante ore a nasconderci dentro gli scatoloni, a giocare in giardino, a osservare i macchinari.
Fino al 1998 quella che ora è una casa era il laboratorio con annesso negozio in cui i miei nonni vendevano uova al dettaglio. All'epoca non avrei mai immaginato che sarebbe diventata la mia dimora, anche se da anni accarezzavo l'idea che la mia famiglia la riportasse in vita in qualche modo. Quella è stata la prima casa dei miei nonni, quella in cui sono nati i loro tre figli e che hanno smesso di abitare a metà degli anni '60. E' un pezzo di storia che continua con me. Mi sento responsabile.

Soprattutto perché mia nonna non ha mancato di sottolineare al CdM: "Ricordati che quella è stata una casa fertile! Ci sono nati tre figli!". Il CdM ha deglutito e io ho pensato che se non dovessi riuscire nell'intento, prenderò un altro gatto.



2 commenti:

  1. Ahahahaah... sorella dai che ci sei quasi. Sono emozionata e davvero felice per te!!!

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  2. OLè!!! Casa nuova arrivate!! E una gatta da tanto impegno quanto un figlio e molto più affetto!

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